Ampliare un trullo: tutto quello che c'è da sapere

11 October 2019

Succede, se sei nato in Puglia e più precisamente in Valle d’Itria, che si erediti il vecchio trullo di famiglia, quello in cui i nonni “villeggiavano”, trascorrendo l’estate al fresco di un albero di fichi.

Succede anche, che se hai trascorso un periodo della tua vita, lungo o corto che sia, in questo angolo di Puglia ne resti talmente affascinato da decidere di farne la tua seconda casa.

Che sia il dono di un’eredità o il frutto di un investimento, spesso ci si trova a fronteggiare la necessità di aggiungere stanze al fabbricato originario: l’obiettivo è quello di ampliare il trullo, a volte troppo piccolo per soddisfare le esigenze di una famiglia, senza soffocare l’architettura originaria.

Ma come procedere all’ampliamento di un trullo?

Naturalmente i progetti di ampliamento dei trulli devono essere coerenti e rispettosi dei vincoli paesaggistici. Ne è un esempio il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale che ad esempio non autorizza – nella ristrutturazione di un trullo – l’utilizzo di materiali non presenti nelle sue linee guida (tufo, tavelle, calcestruzzo).

Il primo passo per verificare che si possa procedere con l’ampliamento di un trullo è consultare il Piano Caso 2018 della Regione Puglia: l’ultima proroga ha previsto che il 31 dicembre 2018 fosse il termine ultimo entro cui presentare le istanze abitative in materia edilizia al fine di conseguire gli incrementi volumetrici. Il Piano Casa prevede, inoltre, che l’ampliamento non debba superare il 20% della volumetria e deve essere realizzato con l’impiego di tecniche in continuità con le caratteristiche costruttive ed estetiche tradizionali.

Le aggiunte e gli ampliamenti devono rispondere – a titolo esemplificativo – ad alcune indicazioni, come:

  • le pareti esterne devono essere rifinite con tinteggiatura di colore bianco, possibilmente a finitura a scialbo di calce o in pietra a vista, con fogatura delle connessioni di colore bianco;
  • non sono tollerati ingabbiamenti murari di trulli, insabbiamenti, pitturazioni o stuccature con malta o calcestruzzi delle coperture dei trulli ed, in generale, l’utilizzo di materiali che non siano di pietra per le coperture a trullo o a “cummersa”.

Aggiunte tollerabili ai trulli esistenti sono (sempre a titolo esemplificativo)

  • costruzioni a trullo ex novo nei limiti previsti dai regolamenti;
  • costruzioni del tipo a “cummersa” nei limiti previsti dai regolamenti;
  • pergolati ad elementi di ferro o di legno, tinteggiato bianco, con montanti eventualmente anche in pietra, adeguatamente calibrati nella loro dimensione e partitura, da mantenere sempre al di sotto del piano di imposta del trullo.

Vi consigliamo, comunque, prima di progettare ampliamenti, innalzamenti o interventi di demolizione e ricostruzione, di verificare presso l’ufficio tecnico del Comune l’esistenza di particolari vincoli da rispettare più restrittivi rispetto al Piano Casa.



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